fonte:
http://www.danielemartinelli.it/
Il 17 febbraio in un’aula della decima sezione penale del tribunale di Milano ci sarà l’udienza con sentenza del processo Mills.
La giudice Nicoletta Gandus dovrà con tutta probabilità pronunciare il suo verdetto di primo grado.
Sapremo se David Mills è stato corrotto da Silvio Berlusconi con 600 mila dollari di ricompensa, tramite conti correnti estero su estero per aver reso testimonianze reticenti nei processi. Oppure se quell’importo è stato dato illecitamente per altri motivi.
Tuttavia non mi stupirei se David Mills fosse assolto perché i giudici avranno sostenuto che quei 600 mila dollari non sono stati oggetto di corruzione. Non mi stupirei se obiettassero la provenienza e il destino dell’importo nonostante l’avvocato inglese abbia confessato in un appunto scritto al suo contabile di aver riscosso la cifra, oltre che di aver creato tanti problemi a Berlusconi.
Ammetto di essere perplesso e di non essere così sicuro in una condanna di primo grado ai danni di David Mills. Il pacchetto sfascia giustizia varato negli ultimi giorni dal governo ha alzato il livello di potere della difesa. Quindi non mi stupirei se in aula, il 17 febbraio prossimo, l’avvocato Federico Cecconi chiederà di sentire altri teste o sferrerà qualche nuova arma che allungherà ancora i tempi, già biblici, della giustizia italiana.
Semmai Mills sarà condannato per essere stato corrotto da un corruttore, ammesso sarà Silvio Berlusconi, già sappiamo che i nuovi giudici che dovranno ripartire da zero per giudicare Berlusconi, (ammesso che non avrà conquistato il Quirinale) non potranno avvalersi della sentenza del suo ex coimputato inglese. E’ una delle novità varate dal famigerato pacchetto ricordato prima.
Mi lascia perplesso il decorso di questo processo, primo fra tutti il divieto di ingresso a registratori e videocamere alle udienze.
Mi lascia perplesso che da ormai 40 giorni sto aspettando il fax con l’autorizzazione al ritiro in cancelleria della copia degli atti pubblici del pm Fabio De Pasquale, in cui ci sono tutti i motivi e i dettagli delle sue accuse. Decisione che spetta al giudice Nicoletta Gandus.
Mi lascia perplesso quel poliziotto che durante le udienze legge Libero di Feltri.
Mi lascia perplesso persino la querela che mi è stata recapitata nei giorni scorsi dal legale di Chiara Zardi, l’avvocato per un giorno di tessera loggia P2 1816. Non deve aver gradito il post in cui l’ho citata perché finita nel tritacarne del gossip dei miei colleghi giornalisti, che parlando di lei e delle sue ambizioni di giornalista hanno evitato di scrivere dello scandaloso capo d’imputazione a carico del presidente del consiglio dei piduisti. Bloccato nel limbo degli impuniti grazie alla legge del “padrino” angelino alfano, di cui aspettiamo la sentenza di costituzionalità dalla Consulta.
Anche su questo fronte, lo ammetto, non mi stuprò di nulla.