venerdì 24 aprile 2009

Berlusconi approfitta delle vittime del terremoto

Fonte:

Pubblicato martedì 21 aprile 2009 in Danimarca

[Information]

Gli italiani si uniscono nel cordoglio per i molti morti a causa del terremoto in Abruzzo. Il governo vuole evitare che la coesione venga rovinata da indagini giudiziarie e giornalismo critico. In poche settimane la popolarità di Berlusconi è salita di 4 punti percentuali.

Dal terremoto in Abruzzo del 6 aprile, il presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi ha visitato la zona ben sette volte, e venerdì è fissata una riunione ministeriale del governo nel capoluogo della regione, L’Aquila. Durante la cerimonia dei funerali ufficiali, Berlusconi ha versato copiose lacrime, e lunedì mattina si sono potuti leggere gli ultimi sondaggi di opinione dell’istituto IPR-Marketing: in un mese, la fiducia nel governo è salita di quattro punti.

In reazione alla catastrofe naturale, il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha invitato gli italiani a fare un esame di coscienza: ”Molti disprezzano le regole” ha detto il presidente riferendosi alle molte violazioni dei regolamenti edilizi, che hanno contribuito alla morte di 297 persone nel terremoto in Abruzzo. Il pubblico ministero dell’Aquila ha avviato un’indagine per poter individuare le responsabilità della tragedia che ha unito l’Italia nelle ultime due settimane. Ma Berlusconi preferisce guardare avanti ed ha così chiuso la discussione in questo modo:

”Mio padre disse: ’Se un uomo è nato con la tendenza a fare del male agli altri, ci sono tre scelte possibili: si può diventare criminale, pubblico ministero o dentista’. I dentisti si sono emancipati, ed oggi si può avere l’anestesia”, ha detto il primo ministro aggiungendo anche: ”I giornali non devono fare un’indagine dietro l’altra, adesso bisogna ricostruire”.

Il governo promette che la ricostruzione delle città distrutte sarà completata in tempi record: prima della fine dell’estate, le case saranno in piedi. Diversi osservatori avvertono però che la ricostruzione forzata comporta un aumento del rischio che la mafia vi si voglia arricchire. Lo scrittore Roberto Saviano ricorda che è stato proprio questo il caso del grande terremoto dell’Irpinia del 1980, in cui 2735 persone persero la vita. ”Ciò che per la popolazione abruzzese è una tragedia, può per altri essere una possibilità, un’inesauribile miniera d’oro, il paradiso del profitto”.

CEMENTO

Negli ultimi mesi, la crisi economica tra l’altro ha intaccato la popolarità del governo. La strategia anti-crisi di Berlusconi si basa essenzialmente sulla stimolazione dell’industria edile. Prima del terremoto erano appena stati stanziati 1,3 miliardi di euro per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, che unirà la Sicilia alla penisola italiana. Anche se il ponte dovrebbe essere costruito in un luogo in cui 100 anni fa un terremoto costò la vita a 80.000 persone, Berlusconi insiste sul progetto. Il governo vuole inoltre restringere a 30 giorni il diritto di obiezione delle autorità in relazione alle nuove costruzioni. L’opposizione ha sottolineato che l’intervento comporterà che l’Italia verrà sommersa dal cemento, ma in seguito al terremoto il governo adesso accelera l’implementazione.

Uno degli aspetti dolorosi del terremoto in Abruzzo è stato che molti edifici rinascimentali sono rimasti in piedi, mentre edifici moderni come l’ospedale, l’università e la prefettura dell’Aquila si sono sbriciolati come pasta frolla. Ma Berlusconi non ammette riflessioni sulle cause della catastrofe:

”Non voglio vedere senzatetto in strada o gente nei container. È in gioco l’immagine dell’Italia. Voglio una rapida ricognizione degli edifici danneggiati, in modo che i senzatetto possano rientrare a casa. Le tendopoli dovranno sparire alla svelta, e la ricostruzione dovrà cominciare rapidamente.”

CENSURA

Sebbene le infrazioni alla regolamentazione edilizia ed alle misure di controllo siano probabilmente costate la vita a molte persone, il dibattito che ne è seguito si è concentrato su un paio di vignette satiriche. Nel programma televisivo Annozero, il vignettista Vauro Senesi ha ironizzato sul modo di Berlusconi di gestire la catastrofe ed è stato così sospeso dal programma da parte della direzione della TV pubblica RAI, sulla base del fatto che con le sue vignette avrebbe ”scherzato sulla pelle dei morti dell’Abruzzo”. In un’intervista sul quotidiano Il Manifesto, lo scrittore Antonio Tabucchi invita i giornalisti italiani a ribellarsi nei confronti del controllo politico:

”L’associazione dei giornalisti italiani dovrebbe immediatamente chiedere un incontro con la Commissione Europea. La Commissione esiste proprio per occuparsi di questo tipo di cose, e si potrebbero portare testimoni e la registrazione del programma. In questo modo la direzione della RAI avrebbe l’opportunità di spiegare perché in Italia c’è la censura. La Commissione Europea dal canto suo avrebbe finalmente l’occasione di pronunciarsi su qualcosa di importante”, dice Tabucchi.

Se si facesse un sit-in davanti alla RAI, invitando le stazioni televisive straniere, forse le cose comincerebbero ad ottenere un po’ di attenzione al di fuori della piccola ed egocentrica Italia, e così l’Europa comincerebbe forse a preoccuparsi sul serio della situazione”, aggiunge.

Un mese fa, il ministero di stato italiano ha cominciato a correggere le notizie dei giornali esteri che il governo trova offensive. Per esempio, il giornale britannico Times ironizzava recentemente sui consigli di Berlusconi alle vittime del terremoto, ovvero che ”dovrebbero trascorrere la Pasqua al mare”. Ciò ha provocato proteste ufficiali all’ambasciata britannica.

”Se il giornalista del quotidiano britannico fosse stato sul posto, avrebbe potuto notare la reazione positiva degli sfollati alle parole consolatrici di Berlusconi, pronunciate in modo scherzoso per convincere le famiglie ad abbandonare le tende e spostarsi in uno degli hotel della costa che sono a disposizione”.

[Articolo originale di Mads Frese]

Latte e derivati: diamo un "calcio" al mito

Fonte:
Il latte è considerato dalla maggior parte di noi un alimento essenziale, soprattutto perché contiene il calcio. Ma davvero questo prezioso minerale è contenuto solo nei latticini? E siamo certi che latte e derivati apportino soltanto benefici al nostro organismo?

di 
Teresa Tranfaglia

calcio e ossa
Il calcio, importantissimo per la protezione delle ossa, ricopre anche altre funzioni fondamentali per il nostro organismo
Il calcio è senza dubbio un minerale importantissimo per l’essere umano. Assolve funzioni vitali sia durante l’età dello sviluppo sia in età matura.

Fino agli anni '50 del secolo scorso l’assunzione di latte vaccino era modesta.

Al mattino si usava fare colazione con la zuppa d’infuso d’orzo, con fette di pane raffermo bagnate con il brodo di fagioli, con frutta di stagione o, perfino, con la polenta arrostita unita a verdure. Anche gli snack erano costituiti da prodotti semplici, come noci, semi, pane e olio o frutta fresca.

Il latte rappresentava un’opportunità saltuaria e veniva consumato non pastorizzato: si mungeva, si bolliva ed era pronto per l’uso. I formaggi erano in prevalenza ovini e riservati a occasioni speciali.

In seguito abbiamo avuto il “boom” del latte vaccino e dei suoi derivati.

In ogni casa sono arrivati litri e litri di latte, chili e chili di formaggi, tonnellate di mozzarella, ricotta e fiumi di yogurt.

Oggi troviamo ovunque latte pastorizzato di vari tipi: con o senza lattosio, a lunga conservazione, scremato o parzialmente scremato e, dulcis in fundo, con vitamine aggiunte.

Formaggi di ogni genere, fusi o stagionati, yogurt agli svariatissimi sapori, affollano gli scaffali dei supermercati.

L’informazione chiave relativa a questi alimenti è la seguente:

latte e derivati = calcio!

Nel pensiero delle persone si è radicata tale idea, per cui, qualora insorge l’intolleranza alle proteine del latte ci si sente persi. Sembra quasi che il latte, più del petrolio, sia necessario perché il mondo vada avanti.

Il latte vaccino è davvero indispensabile all’essere umano?

Secondo Naboru Muramoto, autore del libro “Il medico di se stessi” (Ed. Feltrinelli) “il latte di mucca non è un alimento perfetto per l’uomo, i neonati e i bambini non dovrebbero mai essere nutriti con il latte vaccino”.

mucca
“Il latte di mucca fa male. Allarme in USA: provoca il diabete”: ecco quanto si leggeva nel 1992 in un articolo de La Repubblica
Da un articolo de La Repubblica (1 ottobre 1992, pag. 19) risulta che il latte di mucca fa male causando perfino il diabete:

Washington - Alla larga dal latte, fa male! Un gruppo di medici americani, in prima fila due famosi pediatri, Benjamin Spoke and Frank Oski, ha dichiarato guerra all’alimento prodotto dalle mucche. Secondo la loro teoria, il latte provocherebbe malattie anche molto serie come il diabete, e diversi tipi di allergie. E adesso è già polemica, feroce. Direttore del reparto pediatrico alla prestigiosa John Hopkins University di Baltimora, il professor Oski è categorico: «Non vedo proprio il motivo di bere latte di mucca, in nessuna fase della nostra vita. È roba fatta per le mucche, non per gli esseri umani. Dovremmo smettere completamente di berlo. Fin da oggi stesso».

Il testo Dietologia clinica, alimenti e malattie (Medi Edizioni, 1999) riferisce che per il 3%, su 1310 soggetti selezionati, il latte e derivati scatenavano emicranie. Lo stesso manuale consiglia la “dieta Mc Ewen” per le malattie cutanee, che al primo punto esclude gli alimenti a base di latte di mucca.

«Le manifestazioni patologiche dovute a fattori alimentari costituiscono un problema sempre più rilevante nelle popolazioni dei paesi industrializzati. Peraltro, soprattutto nel bambino, i fattori che predispongono all’allergia alimentare, con sintomi respiratori e asma in primo luogo, sono numerosi, ma quelli identificati con maggiore sicurezza contemplano l’esposizione ad alimenti quali il latte vaccino, l’uovo e il pesce […]».

Inoltre, Robert Cohen nel suo libro Milk, A-Z [1999], spiega:

latte
Quanto calcio è contenuto nel latte vaccino?
«Ogni bicchiere di latte di mucca raddoppia la quantità dell’ormone IGF-1 nel corpo umano, sostanza che sostiene l’aumento di dimensioni del cancro».

L’informazione ormonale del latte, quella della crescita veloce (utile al vitello che cresce fino a 300 Kg in pochi mesi) potrebbe avere a che fare con la crescita veloce di cellule come fibromi, sarcomi, cancri.

Lorenzo Acerra, nel suo ultimo testo Il mal di latte documenta, in modo accurato, come gli elementi contenuti nel latte lavorato dall’industria alimentare (fenilalanina, tirosina, fosfati, ADH, IGF-I, ecc.) possono essere collegati all’insorgere di diabete, problemi di permeabilità intestinale, allergie, otiti, tonsilliti, coliche, sinusiti, orticarie, disturbi al sistema vascolare, osteoporosi, disturbi ormonali, ecc.

Però…, visto che il latte contiene il calcio, è il caso di correre qualche rischio??!

Occhio al calcio!!!

Quanto calcio è veramente contenuto nel latte vaccino e quanto calcio è contenuto in altri alimenti di tipo vegetale? Scopriamolo mettendoli a confronto.

Latte vaccino - Alimenti vegetali

Per ogni 100g. di alimento Calcio contenuto in mg.

Latte vaccino intero 118

Latte di capra 129

Panna cruda vaccina 102

Semi di sesamo 1160

Tahin (burro di semi di sesamo) 100

Mandorle 234

Nocciole 209

Tofu secco 590

Tofu fresco 146

Tempeh 142

Farina di soia 189

Avena integrale 55

Orzo allo stato grezzo 32

Fu (prot. veg. Glutine) 33

Seitan (prot. Veg. Glutine) 19

Riso integrale 22

Ceci 150

Amaranto 490

Quinoa 141

Broccolo 103

Cime di rapa 246

Foglie di barbabietola 119

Foglie di cavolo 203

Alghe arame 1170

Alghe hijiki 1400

Alghe wakame 1300

Tè bancha in rametti 720

(Fonti: Manuale n. 8 (1975) del Ministero dell’agricoltura degli Stati Uniti

(1964-1984) Associazione giapponese per l’alimentazione

(1981-82) Tabelle tedesche della composizione dei cibi e della nutrizione).

Ebbene, siamo certi che conviene assumere latte?

Abbiamo fatto bene i conti!??

Lezione di giornalismo

Fonte:



«Non dite a mia madre che sono un giornalista, lei crede che faccia il pianista in un bordello»: a leggere le cronache sullalectio magistralis in giornalismo tenuta a Roma il 22 aprile dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, viene alla mente questa vecchia e celebre battuta da molti attribuita a Mark Twain. E non tanto perché l'incontro era stato organizzato dalla Fondazione Musica per Roma, o perché al pubblico dell'Auditorium, secondo le locandine, venivano chiesti 5 euro a "posto unico". Il problema era lui, Letta. 

Dell'uomo e del politico infatti ciascuno è libero di pensare quel che gli pare: persino, come va di moda tra l'opposizione e gli editori dei giornali, che Letta sia davvero 
l'ala dialogante e moderata del governo cui rivolgersi, magari con il cappello in mano, per ottenere un po' di considerazione (la minoranza) o qualche milione di euro di prebenda per la stampa in crisi (gli editori). Del giornalista no. Perché Letta non è un giornalista: è un lobbista. E a dirlo, paradossalmente, sono proprio le collezioni dei giornali. 

Così ecco, nei primi anni '80, l'ancor giovane Letta impegnato a ricevere, nelle sue vesti di direttore de "Il Tempo", 
un miliardo e mezzo di lire proveniente dai fondi neri dell'Iri, generosamente elargito da Ettore Bernabei per essere certo che il quotidiano parlasse bene delle sue società. E poi eccolo di nuovo, nei primi anni '90, accanto a Silvio Berlusconi partecipare, nelle sue vesti di direttore editoriale delle reti Fininvest, alle riunioni in cui il Cavaliere e i suoi manager decidevano le strategie del gruppo

Dai verbali di quegli incontri, meticolosamente redatti dall'attuale parlamentare Guido Possa, emerge prepotentemente (si fa per dire) la figura di un Letta giornalista dalla schiena dritta disposto a tutto pur di dare una notizia. Il 28 novembre del '92, mentre l'asse Dc-Psi si sbriciolava sotto i colpi di Mani pulite, Letta, per esempio, diceva: «Verso i 
partiti amici dobbiamo avere un atteggiamento di comprensione e di prudenza, rinunciando eventualmente a qualche copertina... I partiti amici sono i quattro della maggioranza [Dc, Psi, Psdi, Pli, ndr] con l'aggiunta di Pannella. Quanto alla Lega, guai se ci lasciamo andare al sia pur minimo fiancheggiamento». E il 28 novembre rincarava la dose: «Ci hanno sostenuto le forze amiche di sempre, la Dc di Martinazzoli e il Psi... La Lega ci vede con favore, ma non possiamo farci coinvolgere... Attenzione nella ricerca di nuovi amici! Non bisogna rischiare di ingelosire chi nel passato tante volte ci ha difeso, e ancora adesso è per noi essenziale nell'attuale Parlamento». Roba da premio pulitzer! E infatti anche l'ordine dei giornalisti di Roma se ne è finalmente accorto e un paio di settimane fa ha insignito Letta, assieme ad altri colleghi, con una medaglia per i 50 anni di carriera. Giusto perché i cronisti più giovani facciano due conti e capiscano finalmente qual è in Italia la strada che porta a un sicuro e duraturo successo
(Vignetta di gavavenezia)

RAI: SACCA'-BERLUSCONI, DISTRUTTE TUTTE LE INTERCETTAZIONI

Fonte:


ROMA - Il gip di Roma Pierfrancesco De Angelis ha ordinato la distruzione delle intercettazioni, subito dopo eseguita, di tutte le intercettazioni che facevano parte del fascicolo processuale riguardante le presunte raccomandazioni che sarebbero state fatte dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi all'ex direttore di Rai Fiction Agostino Saccà di cinque attrici per la produzione di fiction tv in cambio di un sostegno finanziario allo stesso Saccà.

Il caso era stato archiviato nei giorni scorsi dal gip De Angelis il quale, tuttavia, si era riservato di decidere sulla richiesta di distruzione delle intercettazioni (alcune era la sollecitazione della procura, tutte per Marcello Melandri, difensore di Saccà). La distruzione è stata estesa anche ai brogliacci. Nel provvedimento del gip si dice: "Tutte le intercettazioni di cui si chiede la distruzione sono palesemente non necessarie ai fini del presente procedimento; deve conseguentemente ordinarsene la distruzione a tutela della riservatezza dei soggetti coinvolti. Pertanto il motivo che ha condotto all'archiviazione esclude in radice ogni penale rilevanza alle intercettazioni in quanto non consente neanche di ipotizzare un'eventuale riapertura delle indagini".

Parlamento Europeo - Loretta Napoleoni (1 aprile 2009)

Fonte:


25 aprile, Berlusconi mira al Quirinale

Fonte:

Con l'aria da padre della patria che ormai ha assunto in pianta stabile e che ha esibito usando come occasione di fortuna la disgrazia del terremoto (con una cura speciale rivolta a scoraggiare indagini troppo stringenti sulle responsabilità penali), Berlusconi ora annuncia trionfante che parteciperà alle celebrazioni del 25 aprile: non posso lasciarlo alla sinistra.
Alla domanda "perché prima non vi partecipava?" molti ben disposti interpreti delle sue mosse hanno già risposto con la massima franchezza. Prima la festa era troppo rossa; ora che il rosso della politica italiana è un rosa stinto, Berlusconi copre anche quella festa e adotta un atteggiamento confacente alla sua ultima aspirazione: l'ascesa al Quirinale. La diagnosi è realistica e va presa sul serio. Non va considerata una millanteria da parte sua e un desiderio irrealizzabile dei suoi adoratori. Il pericolo c'è e sta crescendo come una valanga inarrestabile.
Con la classe dirigente che ha avuto di fronte come avversaria, Berlusconi è come quel generale fortunato che vinceva le battaglie senza aver bisogno di combatterle. Protetto dalla casta della prima repubblica ha potuto rappresentarsi come campione liberista della concorrenza mentre diventava monopolista. Ineleggibile, ha potuto essere eletto. Incompatibile col potere politico ha potuto prenderselo e tenerselo. Analfabeta costituzionale vagheggia una riforma della Carta a sua immagine e somiglianza per interpretare la democrazia come rapporto plebiscitario e a senso unico tra capo e popolo. 
Quindi il ruolo di presidente della repubblica a lui piace soprattutto se corredato dai poteri maggiori che la sua idea di riforma costituzionale dovrebbe attribuirgli. Ma ciò non ci deve consolare: anche se arrivasse al Quirinale dotato solo, si fa per dire, dei poteri attuali, il fatto sarebbe di una gravità indicibile e produrrebbe una distorsione irrimediabile della democrazia. Un soggetto che si è tratto da più di un processo per corruzione della magistratura solo in virtù di leggi concepite a questo esclusivo scopo diventerebbe il presidente del consiglio superiore della magistratura. Ma ancora più grave sarebbe vedere alla presidenza della repubblica il proprietario dei principali mezzi di comunicazione privati. 
E' tutta responsabilità della classe dirigente di centrosinistra non aver capito che era suo dovere primario garantire la più totale separazione tra politica e comunicazione. Non l'ha fatto e ora la resistibile ascesa del soggetto che ha da tempo politica e comunicazione nelle sue mani è a un passo dal trionfo. A questo punto è inutile recriminare. Ma è inutile anche fare appello a chi non ha saputo impedire il disastro. A questo punto bisogna chiedere che la società italiana sappia trovare dentro di sé nuove energie prima di sprofondare nell'ignominia di Mediaset al Quirinale.

Pancho Pardi

(22 aprile 2009)

giovedì 23 aprile 2009

Youtube censura Byoblu

Fonte:


Il video "Giuliani - L'uomo che ci salvò la vita", che ha superato le 50.000visualizzazioni in pochissimi giorni, è stato disattivato da YouTube per non meglio precisate Violazioni delle norme della community.
 A chi tenta di visualizzarlo, all'indirizzo 
http://www.youtube.com/watch?v=GvQ2IRsBbGk, viene mostrato un laconico messaggio: questo video è stato rimosso a causa della violazione dei termini e condizioni d'uso.

 Qualsiasi tentativo di accedere al mio account mostra una pagina dove mi si notifica di avere ricevuto un 
avvertimento, valido per sei mesi,  e che ulteriori avvertimenti potranno comportare la disattivazione della mia capacità di pubblicare contenuti. Posso solo approvare la notifica, come potete vedere dall'immagine seguente, ma non contestarla. 
 
Approvare significa in qualche modo confermare una violazione dei termini d'uso assolutamente incomprensibile. Non approvare significa non avere più alcuna possibilità di operare sul mio account.

 Disattivazione video L'uomo che ci ha salvato la vita

 Il video non conteneva alcuna colonna sonora, non ledeva quindi alcun 
diritto d'autore. Le immagini erano tratte interamente da riprese effettuate da me
 
Non era offensivo, non incitava al razzismo, non urtava la sensibilità di nessun credente.  Conteneva la testimonianza di una donna scampata alla tragedia del terremoto, la notte tra il cinque e il sei aprile scorso in Abruzzo, grazie al provvidenziale aiuto di Giampaolo Giuliani, il collaboratore Ente Ricerca che l'aveva avvisata telefonicamente dell'opportunità di trascorrere la notte all'aperto. L'intervistata, Stefania Pace, evidenziava come molte vite fossero state salvate dal tam tam originato dalle previsioni di Giuliani.

 Raccontava anche di come un'operatore della 
protezione civile invitasse tutti arientrare nelle proprie abitazioni, dopo la scossa di mezzanotte, e di come l'informazione ufficiale nei giorni precedenti al sisma avesse invitato tutti i cittadini a non dare retta ai ciarlatani che affermano di poter prevedere i terremoti.  Potete trovare la trascrizione integrale dell'intervista nel post L'informazione assassina.

 Su YouTube circolano contenuti di ogni tipo. Esiste un programma di partnership che garantisce alcuni privilegi, come la possibilità di caricare contributi più lunghi di dieci minuti e di partecipare ai proventi pubblicitari. Purtroppo non è disponibile per gli utenti italiani. 
 Se tuttavia siete 
autori di scherzi telefonici, potreste venire premiati con un'offerta di partnership spontanea, ad insindacabile giudizio del portale. Se invece fateinformazione libera, non ne potete usufruire: una mia richiesta di alcuni mesi fa è stata cordialmente declinata.

  Ho caricato il video su canali alternativi ed è già nuovamente disponibile al blog, ma ho una domanda per voi: quale norma della community viola il 
racconto di una madre di famiglia?

  
A chi stiamo dando fastidio?

Qui sotto vi aggiungo il video

l'Acqua - Riccardo Petrella

Fonte:


Continui roghi di rifiuti e degrado nei Campi Rom

Fonte:


mercoledì 22 aprile 2009

La terza che hai detto

Fonte:


Vignetta di theHand

Capita di rado che le classi subalterne riescano a imporre una legge a propria tutela. Di solito le leggi le ispirano e le votano le classi dirigenti. Su misura per se stesse. Poi però, nello Stato liberale di diritto, le osservano. Perché sono le «loro leggi». E, se qualcuno le infrange, lo puniscono severamente. Nel regimetto italiota, le classi dirigenti non rispettano nemmeno le loro leggi. E, quando vengono sorprese a infrangerle, le cambiano. Il governo Al Tappone-3, in un anno, è riuscito a rinviare sine die la class action. A tentare una legge salva-bancarottieri. A proporre un condono preventivo («piano casa») per i futuri abusivisti edilizi. A depenalizzare la colpa medica. 

Intanto il premier va in Abruzzo e assolve preventivamente i costruttori che usanosabbia e merda al posto del calcestruzzoperché «un costruttore che in zona sismica risparmi su ferro e cemento è inimmaginabile, dovrebbe essere un pazzo e un delinquente», dunque inutile fare inchieste sulle case crollate perché «penso che possano stabilire che non ci sono responsabilità» e comunque «ritardano la ricostruzione». Poi, con la scusa del terremoto, medita un altro scudo fiscale per sanare evasioni fiscali e capitali sporchi all’estero. E, già che c’è, infila un codicillo che salva gli imprenditori che ammazzano i lavoratori in fabbrica e in cantiere. Il perché lo spiega, sempre dall’Aquila, con disarmante franchezza: «Mio padre mi diceva sempre che, se vuoi fare del male, hai tre scelte: puoi fare il dentista, il pm o il delinquente». Lui infatti ha scelto di non fare né il dentista né il pm. 
(Vignetta di theHand)

Video intervista a Colin Campbell

Fonte:



In occasione della Giornata della Terra, Avoicomunicare incontra una delle voci più autorevoli in materia di energia, Colin Campbell.

Campbell ci parla in modo diretto delle sue previsioni per il futuro del pianeta e di come l'utilizzo indiscriminato dei combustibili fossili quale unica fonte di approvvigionamento energetico porterà a una scelta obbligata verso le energie rinnovabili.

Scelta che la natura ci obbliga a fare, e che, secondo Campbell, porterà a un riavvicinamento a un tipo di vita semplice, più vicina alla natura, e meno legata agli sprechi delle città.

Dal suo punto di vista di uno studioso che è sempre stato a contatto con le maggiori compagnie petrolifere del mondo, Colin Campbell ci espone in maniera semplice e diretta la sua teoria del picco del petrolio, ci parla di come le risorse mondiali di combustibili fossili si stanno pian piano esaurendo e di come il nostro interesse dovrebbe rivolgersi alle fonti di energia rinnovabile.

martedì 21 aprile 2009

Nomine Rai, chi sanzionerà Berlusconi?

Fonte:

“Vauro ha esagerato, senza quella vignetta non sarebbe accaduto nulla, hanno cercato il martirio...”, così si era espressa qualche anima candida o meglio semi candida dopo la puntata di Annozero dedicata al terremoto. Molte di queste anime delicate, invece, non hanno trovato il fiato per gridare il loro sdegno contro la volgarità della riunione che si è svolta nel tinello del proprietario di Mediaset dedicata alla definizione dell’organigramma dell'azienda concorrente.

La volgarità sta nelle vignette di Vauro, non in questi veri e propri atti osceni consumati in luogo pubblico e davanti al pubblico.

La volgarità sta nelle denunce di tanti cittadini abruzzesi non nella violenza di chi vuole mettere sotto controllo tutte le piazze mediatiche nazionali.

La volgarità sta negli sferzanti editoriali di Travaglio, nelle inchieste di Sandro Ruotolo o di Milena Gabanelli, nella satira di Sabina Guzzanti o di Maurizio Crozza, non nel tentativo di piazzare i propri dipendenti e fiduciari nelle postazioni chiave del servizio pubblico.

La volgarità sta nelle parole, nelle vignette, nella satira,  non nelle azioni di un presidente che ghignando ammette lo svolgimento della riunione nel suo tinello e aggiunge che lo ha fatto ”...per risparmiare sulle bollette e non far pagare allo stato il costo della luce di palazzo Chigi...”.

Per Vauro sono scattate le sanzioni, chi decreterà le sanzioni per Berlusconi e i suoi compari di merenda a palazzo Grazioli?

Mercoledì si svolgerà l’assemblea nazionale di Articolo 21, in quella sede proporremo di presentare un esposto a firma collettiva da inviare alle autorità di garanzia per chiedere se in questi giorni gli sia capitato di leggere i giornali, cosa intendano fare, se vogliano almeno aprire una finta inchiesta dal momento che persino Berlusconi ha confermato tutto e dunque ha ammesso una palese violazione delle norme vigenti e persino di quella legge farsa sul conflitto di interessi che porta il nome del ministro Frattini.

Quando l’esposto sarà stato definito, ancor prima di inviarlo alle autorità di garanzia e in particolare alla autorità antitrust lo pubblicheremo sul sito di Articolo21 e su questo blog per chiedere anche a voi di sottoscriverlo; forse servirà a poco, ma almeno non saremo inseriti d’ufficio negli elenchi dei complici, dei distratti, di quelle anime semicandide che si indignano per la “volgarità” di Vauro,ma sono ormai troppo stanche per indignarsi delle volgarità del sovrano...

Giuseppe Giulietti


lunedì 20 aprile 2009

L'impronta ecologica

Le formiche amazzoniche, un mondo senza maschi e la clonazione naturale

Fonte:
Pensavate che la clonazione fosse una scoperta della scienza moderna? Sbagliato! Una colonia di formiche dell’Amazzonia non solo è formata soltanto da individui femmine, ma si riproduce proprio così.

di 
Claudia Pecoraro

Mycocepurus smithii
Mycocepurus smithii, ovvero l'eliminazione dei maschi
Un team di ricercatori dell’università dell’Arizona ha da poco effettuato una scoperta sorprendente. Nella foresta amazzonica vive una specie di formiche che, ad un certo punto della sua evoluzione, ha deciso di lasciar perdere la tradizionale riproduzione di tipo sessuato e soprattutto ha “scelto” di fare a meno dei maschi: ogni esemplare è infatti un vero e proprio clone, un’esatta replica della Regina, padrona assoluta dell’intera colonia.

Gli studiosi in questione, peraltro, come spesso accade nella ricerca scientifica, hanno scoperto questo strano fenomeno per caso. Il loro interesse per le Mycocepurus smithii, questo il nome delle formiche, in origine era stato stimolato dalla loro straordinaria abilità agricola. Le smithii sono infatti in grado di coltivare un maggior numero di raccolti rispetto a ogni altra specie di formica sino ad oggi conosciuta.

Durante lo studio i ricercatori si sono accorti che c’era qualcosa di strano nella composizione sociale di queste formiche amazzoniche: nelle colonie erano presenti solo esemplari di sesso femminile. Incuriositi da questa anomalia, hanno deciso di approfondire dando un’occhiata al loro Dna. L’esito è stato sbalorditivo: ogni esemplare è risultato essere un’esatta copia della Regina.

«Tra gli insetti sociali - spiega la dottoressa Anna Himler, responsabile dello studio - ci sono diversi tipi di riproduzione. Ma questa specie ha sviluppato un sistema del tutto originale e molto inusuale».

Gli studiosi hanno quindi pensato di trovare conferme organiche ai test genetici e di analizzare più a fondo il sistema riproduttivo delle smithii. Ed ecco la scoperta: l’organo di solito responsabile per la riproduzione sessuale delle formiche è apparso nel loro caso “deteriorato” a tal punto da rendere fisicamente impossibile l’accoppiamento.

Lo studio - pubblicato sul Proceedings of the Royal Society B. con il titolo“World Without Sex” - non è ancora riuscito a chiarire perché e quando una mutazione tanto radicale ha avuto luogo. Al momento, si sono avanzate solo delle ipotesi. Secondo la Himler, ci sarebbero dei vantaggi nella vita senza sesso: «Si risparmia l’energia necessaria a produrre esemplari maschi e il numero di femmine fertili di ogni generazione raddoppia del 100%».

Tuttavia non mancano gli svantaggi: «A maggior diversità corrisponde una maggior resistenza ai parassiti e alle malattie», sottolinea Laurent Keller, esperto in insetti sociali dell’Università di Losanna. «In una colonia di cloni - prosegue - se una formica è esposta a un parassita lo saranno tutte. Gli asessuati di norma non durano molto a lungo». Ecco perché ora l’attenzione è tutta rivolta alla longevità di tale mutazione.

Naturalmente la prosecuzione di tale ricerca potrebbe avere delleimplicazioni molto importanti, e gli stessi ricercatori confessano di essere emozionati al pensiero della direzione che essa potrebbe prendere…

“La mancanza di libertà di stampa in Italia è una questione europea”

Fonte:

Pubblicato domenica 19 aprile 2009 in Spagna

[El Pais]

Tabucchi denuncia il controllo dell’informazione da parte di Berlusconi

Antonio Tabucchi (Pisa, 1943) è “molto preoccupato per il clima di censura e per gli attacchi alla libertà di stampa” che vive il suo paese. Secondo l’autore di Sostiene Pereira, un “grande velo di silenzio minaccia di coprire tutto” in Italia, dato il “controllo crescente e grottesco dell’informazione esercitato dal Governo di Silvio Berlusconi”. Tabucchi chiede ai giornalisti italiani di ribellarsi e di denunciare la situazione al Consiglio Europeo, affinché questo “prenda provvedimenti urgenti”.

Il detonatore è stata la censura da parte della Commissione di Vigilanza della RAI, questa settimana, contro il programma Annozero, diretto da Michele Santoro. Il suo vignettista satirico, Vauro, ha disegnato una vignetta che mette in relazione il nuovo Piano Casa dell’Esecutivo con l’elevato rischio sismico del paese dopo il terremoto in Abruzzo ed è stato sospeso dal programma. Dopo le critiche lanciate da Berlusconi e da Gianfranco Fini, Santoro è stato obbligato a trasmettere una puntata riparatrice dal Direttore della RAI Mauro Masi, che aveva giudicato la prima “poco equilibrata”.

“Viviamo una situazione molto preoccupante”, dice Tabucchi al telefono da Lisbona. “Lei s’immagina Zapatero che censura un programma critico nei confronti del suo Governo? È un mondo alla rovescia. In Italia il primo ministro è proprietario dell’80% dei mezzi di informazione. La UE ha obbligato i paesi dell’Est ad abbandonare le loro leggi comuniste per entrare in Europa e poi permette all’ Italia che il primo ministro controlli la RAI, le televisioni private ed una parte dei giornali. Non è un problema italiano, è europeo. Più della curva delle banane”.

Tabucchi sostiene che la Federazione della Stampa Italiana debba denunciare la RAI al Consiglio d’Europa per abuso di potere. “Già nel 2001 Berlusconi cacciò vari professionisti della RAI con il cosiddetto editto bulgaro come se fossero stati suoi impiegati. Nessuno fece niente. Adesso ha minacciato da Vienna di voler attuare “azioni dure” contro i giornalisti, si riunisce a casa sua per nominare i nuovi direttori della RAI e censura i programmi più critici.

È intollerabile, l’informazione in Italia è malata e nessuno muove un dito. In nessun paese europeo succede una cosa del genere. Se un politico spagnolo controllasse per esempio La Vanguardia, El País e sei televisioni, potrebbe essere primo ministro?”.

Lo scrittore si sente “minacciato personalmente” e chiede alla stampa internazionale di presentarsi il 7 maggio a Pisa, dove comparirà di fronte al giudice per difendersi da una citazione a giudizio di Renato Schifani, presidente del Senato italiano. “Mi chiede 1.250.000 euro per un articolo apparso su L’Unità per presunti danni all’immagine” spiega. Schifani è la seconda carica dello Stato italiano, dopo il presidente della Repubblica, e non puó essere processato.

“Lui gode dell’immunità giudiziaria perché il Governo ha approvato una legge, il cosiddetto lodo Alfano, che impedisce di processare le quattro più alte cariche dello Stato. Ed io sono solo perché la denuncia non coinvolge L’Unità. È stata fatta così con lo scopo di intimidire senza che si noti molto, perché non si dica che è contro la Stampa, perché si sappia il meno possibile”.

[Articolo originale di Miguel Mora]

RAI: la voce del padrone

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domenica 19 aprile 2009

Radio France: politica, mafia e l'omertà televisiva di Porta a Porta

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venerdì 17 aprile 2009
Eric Valmir è il corrispondente, per l'Italia, di Radio France, la radio pubblica francese. Di ritorno da un incontro col giudice Roberto Scarpinato -autore, con Lodato Saverio, de "Il ritorno del principe" (Chiare Lettere)- ha pubblicato sul suo blog questo post, che traduco.

La prima frase mi disorienta: “Non parliamo di Berlusconi, d’accordo?”. Mi disorienta perché due ore prima, davanti al teatro Massimo di Palermo, uno degli attori, sul fronte economico, della lotta contro la mafia mi ha posto la stessa condizione. Io non sono lì per parlare di Berlusconi, ma dei meccanismi di Cosa Nostra.

E con un sorriso d’intesa lo dico pure al mio ospite: “Sono venuto per parlare del suo libro, 
Il ritorno del principe”. E’ vero, l’entourage di Berlusconi è spesso sospettato di collusione con la Mafia, il suo braccio destro, Marcello Dell’Utri, è stato peraltro condannato nel corso della precedente legislatura, ma nessuna prova ha mai implicato formalmente il Presidente del Consiglio.

Roberto Scarpinato è l’ultimo dei giudici di Palermo. L’ultimo della generazione di Falcone e Borsellino, i due magistrati assassinati nel 1992 e nel 1993. Una memoria storica della giustizia palermitana che ha rifiutato di trasferirsi a Milano o a Verona. Vive sotto scorta. E’ stato lui ad istruire il processo contro Giulio Andreotti per complicità mafiosa. Giulio Andreotti, oggi senatore a vita – e sette volte presidente del Consiglio.

La sentenza di primo grado l’aveva assolto per insufficienza di prove, ma la Corte d’Appello, tre anni più tardi, rovesciò il verdetto. Andreotti colpevole. Il delitto di “associazione a delinquere” venne riconosciuto, ma i fatti, nel frattempo, erano caduti in prescrizione.

Il ritorno del principe non è una descrizione dell’inchiesta Andreotti. Per Roberto Scarpinato, che si esprime con voce lieve, Andreotti non è che il prodotto di un sistema pronto ad ogni prova, e protetto, oggi, da una cornice mediatica. Le conclusioni dell’inchiesta Andreotti non sono mai state riportate troppo chiaramente dalla stampa italiana. Il giudice Scarpinato cita nel suo libro un esempio della copertura mediatica televisiva: Porta a Porta, il talk di successo di Bruno Vespa, su Rai Uno.

Quando Andreotti viene assolto, Bruno Vespa gli consacra una trasmissione trionfale.

Quando viene dichiarato colpevole, non una parola.

Quando il braccio destro di Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri, si becca nove anni di reclusione per collusione con la Mafia, Porta a Porta propone un’edizione speciale sulla sessualità degli anziani. Stessa cosa in occasione della condanna di Bruno Contrada, numero tre dei servizi segreti italiani, vicino agli ambienti mafiosi.

Questi esempi sono citati quasi a titolo d’ironia nel libro. Il resto dell’intervista scompone tutto un meccanismo che prende avvio da un sistema di tipo feudale. Una minoranza di potenti che mantiene il proprio potere ed i propri interessi ricorrendo ad ogni mezzo. Fino alla violenza e all’omicidio politico.

La Mafia non è un’organizzazione criminale, è una cultura clientelare. La sola che esista, quella di chi dirige. Quella di cui è sempre stata negata l’esistenza fino agli anni 70. La borghesia mafiosa palermitana utilizzava gruppi per imporre un regno di terrore, ma al riparo da ogni sguardo. La Mafia era una leggenda. Tutto cambia con Totò Riina e Bernardo Provenzano, i due leggendari padrini di Corleone, che mettono a segno una strage dopo l’altra. La Mafia diviene un fatto mediatico. Il cinema se ne impadronisce. E il Principe si adatta. La Mafia… sono loro. Il Principe finisce per liquidarli. In galera. Cosa Nostra è finita. Basta crederci!

Il Principe è una classe dirigente fatta di notabili, imprenditori ed eletti. Un corpo a se' stante che risale al XVI secolo. Nel libro, Scarpinato scrive: “Dapprima sono apparsi i metodi mafiosi, poi la Mafia. Nel 1861, al momento dell’unità d’Italia, il 90% della popolazione era analfabeta; nel 1848, il 60%. Non per colpa sua: essa era stata tenuta nell’ignoranza e non aveva mai potuto conoscere i princìpi di una democrazia. E non sono sufficienti cinquant’anni di Repubblica per modificare il corso delle cose, soprattutto quando il Principe sta nel cuore della vita pubblica".

Il Principe ha tremato nel 1992. Il Muro di Berlino italiano. I due terzi della classe politica decimati dall’inchiesta Mani Pulite, i comunisti risparmiati, i giudici al potere - ed allora il Principe decide di usare i metodi forti. Riina e Provenzano uccidono, massacrano. Falcone e Borsellino vengono assassinati. Per vendetta, si dice.

"Non credo", risponde Roberto Scarpinato. “In quel momento, in cui tutto era destabilizzato, il Principe doveva conservare il potere. Un colpo di Stato non era possibile. Dopo il crollo del sistema politico, era stato progettato un attentato mostruoso alla Stadio Olimpico di Roma. La bomba non ha funzionato. Quella carneficina sarebbe rimasta nella Storia. Per l’onda emotiva si sarebbe portato al potere una nuova generazione scelta dal Principe. Falcone e Borsellino avevano scoperto simili manipolazioni politico-mafiose, che avrebbero portato ad una riorganizzazione dello Stato, ed un progetto comparabile ad una sorta di balcanizzazione dell’Italia. Abbiamo ripreso l’inchiesta, ma mai ci è riuscito di produrre le prove necessarie. Tuttavia il Principe voleva dividere l’Italia in tre, affinché ognuno potesse conservare i propri privilegi. Il Nord agganciato alla locomotiva europea, il Centro tecnocratico, e il Sud una sorta di Singapore italiana con tutte e quattro le Mafie al comando.

"Ovviamente -prosegue il giudice- mi si dirà che la mia immaginazione è fertile, e che la Mafia appartiene al passato. Ma io non cerco che la verità: non per altro sono minacciato di morte e non ho più una vita privata. Lo trova normale"?

Abbiamo parlato per due ore, ma il tempo m’è sembrato scorrere molto più in fretta. Tornato nel frastuono della strada palermitana, osservo le facciate color ocra di via Roma. Il sole è dolce, una coppia si bacia, i primi odori dell’estate… L’Italia.

Eric Valmir, 16.04.2009
(traduzione di 
Daniele Sensi)