

"Lo sviluppo sostenibile è un ossimoro, perché lo sviluppo è di per se insostenibile e la sostenibilità prevede l’abolizione dello sviluppo" Maurizio Pallante
[The Star]
Le vanterie sessuali, le battute, le goliardate infantili riflettono tutte la cultura da bar dello sport - e sì, funziona.
Le gaffe di Silvio Berlusconi si moltiplicano così velocemente che ci mettono un po’ a farsi strada nel mucchio e rendere nota la propria presenza.
Questa settimana il Presidente del Consiglio italiano era in talkshow televisivo, serio e severo mentre respingeva lo strascico di insinuazioni sessuali che ha portato sua moglie, Veronica Lario, a chiedere pubblicamente il divorzio. Mai, ha insistito, ha “frequentato minorenni,” per usare le suggestive parole di sua moglie. E no, lui non nomina ex attricette dalle gambe lunghe, neanche nel suo governo, “per il divertimento dell’imperatore” - di nuovo parole di sua moglie.
Ma mentre la trasmissione veniva registrata, è comparso un video di Berlusconi in visita alle macerie del terremoto di aprile in Abruzzo, che ha ucciso quasi 300 persone. Il filmato lo mostra in posa per una fotografia con i vigili del fuoco davanti ad una chiesa danneggiata. Improvvisamente Berlusconi rivolge la sua attenzione all’unica donna del gruppo - un’attraente dirigente locale - e dice ad alta voce: “Posso palpare un po’ la signora?”. La reazione - tutti hanno riso, compresa la dirigente - spiega, in parte, perché questa e altre gaffe dovrebbero essere messe tra virgolette. Raramente hanno danneggiato la popolarità di Berlusconi.
In una nazione sinonimo di stile e cultura, dove la mancanza di eleganza è trattata al pari di un crimine, è strano che un uomo che si diverte a fare il buffone possa essere eletto Presidente del Consiglio - non una, ma tre volte.
Dire che si tratta di una società maschilista - uno scrittore ha chiamato l’Italia “il paese del femminismo dimenticato” - sarebbe accurato, ma semplicistico. Tale affermazione non spiegherebbe i molteplici scandali per corruzione a cui è sopravvissuto Berlusconi e le gaffe non sessiste da cui esce senza conseguenze, dal compararsi a Gesù Cristo al descrivere il Presidente degli Stati uniti Barack Obama “bello e abbronzato”.
Nel club delle democrazie avanzate, il 72enne Presidente del Consiglio è un fenomeno. Le sole leggi sul conflitto di interessi gli impedirebbero di accedere al potere nella maggior parte delle democrazie. Ma in Italia, fa furore. La cultura politica profondamente corrotta dell’Italia del dopoguerra lo ha reso uno dei cittadini più ricchi del paese. Magnate dei media con un quasi monopolio sulla televisione, è stato spesso accusato di plasmare la nazione a sua immagine influenzando l’attenzione verso la politica e nutrendo gli italiani con uno spettacolo senza fine di kitsch ed esibizionismo.
La relazione, comunque, è simbiotica. Giorgio Gaber, il compianto attore e cantante italiano, forse l’ha detto nel modo migliore: “Non è Berlusconi in sé che mi fa paura, è Berlusconi in me”. Afferma Franco Ferrarotti, decano di sociologia italiana: “Quest’uomo in qualche modo rappresenta i sogni segreti di molte persone.”
Sicuramente Berlusconi non ha vita facile. L’Italia è fortemente divisa tra partiti politici di destra e di sinistra dalla fine della seconda Guerra Mondiale. Molti italiani vorrebbero vedere Berlusconi in prigione. La sua unica vittoria con la maggioranza al governo del 2008 è stata aiutata dai ridicoli conflitti interni della coalizione di centro-sinistra, che Berlusconi ha sconfitto. Per gli italiani in cerca di stabilità - hanno avuto 62 governi dal 1945 - Berlusconi era l’unica alternativa.
La sua coalizione di destra, il Partito delle Libertà, ha subito abolito la tassa di proprietà sulla prima casa. Con circa l’80% degli italiani che posseggono una casa di proprietà, la mossa è risultata ampiamente popolare. Ma il suo fascino è più profondo. Sembra essere l’incarnazione di un proverbio italiano che dice molto del carattere nazionale: Fatta la legge, trovato l’inganno [in italiano nel testo N.d.T.]. Un detto che descrive come la legge e i modi di aggirarla nascano nello stesso momento. Secondo una stima, la sola evasione fiscale ammonterebbe a 300 miliardi di dollari. “Lo sport nazionale è violare la legge. Se uno segue la legge diligentemente, deve stare attento a non essere preso per stupido” dice Ferrarotti da Roma in un’intervista telefonica.
Ancora non è chiaro come un uomo che ha cominciato come cantante sulle navi da crociera sia arrivato a possedere un impero mediatico del valore stimato pari a 7,6 miliardi di dollari. Vi sono sospetti di riciclaggio di denaro della mafia.
Una volta al potere, ha fatto approvare delle leggi che l’hanno aiutato ad evitare una serie di processi per corruzione. Molti italiani lo hanno accettato tranquillamente. Chi non cercherebbe di frodare il sistema per proteggere i propri interessi? Sono anche tranquillizzati. Si aspettano che i politici si riempiano le tasche. Ma con Berlusconi, un ritornello comune dice più o meno così: “E’ così ricco che non ha bisogno di rubare.” (Perché lo ha già fatto, aggiungono i critici.)
Molto del suo denaro deriva dall’ambito delle vendite; Berlusconi controlla il 60% del mercato della pubblicità televisiva. Ma il prodotto che vende meglio è se stesso. Ha introdotto una politica della personalità, in una nazione dominata per decenni da intrighi tecnici. La meticolosità della sua persona è quasi una parodia della politica basata sull’immagine: tacchi per sembrare più altro, impeccabili completi doppio petto, abbronzatura permanente, lifting al viso e trapianto di capelli. Perché no, dicono gli italiani. Apparire belli - la bella figura [in italiano nel testo N. d. T.] - è un’ossessione nazionale.
Prima del trapianto di capelli, una delle sue riviste ritoccò una foto per coprire la calvizie. Più seri sono gli esempi di giornalisti e comici critici messi al bando dalle reti della televisione pubblica RAI, che lui controlla in quanto Presidente del Consiglio, e dalle reti private, che possiede. Gli italiani trascorrono in media 4 ore al giorno davanti alla TV, dominata dalle soap opera e dalle showgirls.
“Nel mondo berlusconiano, non c’è differenza tra la realtà e ciò che viene spacciato per realtà” afferma Paolo Guzzanti, ex senatore e deputato nel partito di Berlusconi. “Il criterio di Berlusconi è sempre lo stesso: “Culetti e cervelletti impacchettati a ragione”.
Ha anche trasformato il noioso dibattito politico italiano. Proprietario del Milan, storica squadra di calcio, Berlusconi usa gli scherzi dei tifosi di calcio come modello, afferma Sergio Romano, ex ambasciatore italiano e importante analista politico. Le vanterie sessuali, le battute, le goliardate infantili (una volta ha fatto il gesto delle corna dietro la testa del Ministro degli Esteri spagnolo) - riflettono tutte il linguaggio e il comportamento dei bar dello sport, aggiunge Romano. E con i sostenitori, in questa nazione che impazzisce per il calcio, funziona.
“Berlusconi si è sempre comportato in modo inappropriato - che poi venga raccontato o no” dice Romano da Milano, la città dove Berlusconi ha fatto la sua fortuna. “Sembra che gli piaccia farlo. Sembra pensare che le proprie gaffe siano parte del suo fascino, parte della sua capacità di sedurre. “Abbiamo sempre pensato che non fosse il comportamento giusto” dice, riferendosi agli osservatori politici. “Ma se guardiamo ai sondaggi vediamo che questo non fa perdere Berlusconi. E, a volte, lo fa vincere.”
Qualcuno accusa Berlusconi di megalomania. Dopotutto, si è comparato a Napoleone. Ma con il suo ultimo peccatuccio sessuale “potrebbe aver passato il segno”, afferma Romano. La Chiesa Cattolica non è contenta - sta procedendo verso il secondo divorzio. Inoltre le madri hanno un ruolo istituzionale in Italia e l’immagine di una Lario schernita e sofferente con tre figli adulti attira comprensione, aggiunge Romano.
Berlusconi e la Lario sono stati sposati per 19 anni. Lui la incontrò quando lei recitava a seno nudo in un’opera teatrale. La tensione all’interno del matrimonio divenne pubblica due anni fa. Berlusconi durante una cerimonia flirtò con un’attricetta, Mara Carfagna. Disse che l’avrebbe sposata se non fosse stato già sposato. La Lario chiese delle pubbliche scuse - e le ottenne. La Carfagna è un’ex Miss Italia che ha lavorato come showgirl nelle reti televisive di Berlusconi. Dopo la cerimonia, finì nel suo partito politico. La scorsa primavera, Berlusconi l’ha nominata Ministro per le Pari Opportunità.
La scorsa estate, emersero delle intercettazioni in cui Berlusconi ringraziava un produttore televisivo per avere fatto lavorare delle belle attrici che lui aveva raccomandato - “le mie ragazze” come le chiamava il Presidente del Consiglio. Un rivale politico lo ha chiamato “magnaccia”. Voci su esplicite conversazioni sessuali contenute in trascrizioni non pubblicate hanno travolto la nazione. La comica Sabina Guzzanti attaccò in seguito Berlusconi, durante un raduno a Roma, gridando al microfono: “Non puoi nominare qualcuno Ministro delle Pari Opportunità solo perché … “ (e qui usò una mimica volgare per indicare il sesso orale).” La Carfagna le ha fatto causa per diffamazione.
Il problema della competenza è riemerso la settimana scorsa. Un gruppo della coalizione di Berlusconi ha criticato la presenza di giovani e attraenti candidate - senza esperienza politica - nella lista del partito per le elezioni europee a giugno.
La Lario ha scritto una e-mail alle agenzie di stampa, dicendo che suo marito usa il proprio partito politico come un harem. Ha chiesto il divorzio qualche giorno dopo, quando è si è saputo che Berlusconi aveva partecipato alla festa di compleanno di Noemi Letizia, aspirante attrice di 18 anni che lo chiama “papi”. Secondo un sondaggio pubblicato mercoledì sul quotidiano romano La Repubblica, il 66% degli intervistati ha ancora “fiducia” nel Presidente del Consiglio.
Ma anche gli italiani alla fine potrebbero chiedersi chi si stia occupando della crisi mentre il Presidente del Consiglio si occupa della sua vita personale. Gli italiani descrivono la propria nazione come un bel casino [in italiano nel testo N. d. T.]. Ma con l’esempio che dà Berlusconi, qualcuno potrebbe trovare più appropriata la traduzione letterale - un bel bordello.
[Articolo originale "A little of Berlusconi's schtick goes a long way in Italy" di Sandro Contenta]