domenica 1 febbraio 2009

Pizzo a Palermo

fonte:
http://www.addiopizzo.org/public/ilovesicilia_300109.pdf

Condanne per i boss
E per i commercianti

Racket: un arresto e sette denunce nel Nisseno
Condanne per decine di anni di carcere sono state inflitte a boss mafiosi, esattori del racket e
commercianti di Palermo che hanno subito le estorsioni e non hanno denunciato i carnefici del
racket. Alcuni degli imputati, come il capomandamento della Noce, Pierino Di Napoli, erano
stati arrestati nel gennaio 2007. A Di Napoli sono stati inflitti 18 anni di carcere per mafia ed
estorsioni.
Eugenio Rizzuto ha avuto 15 anni, mentre a Salvatore Alfano, Giovanni Vitrano e Pietro Di
Maio, sono toccati 12 anni di carcere. I commercianti condannati a otto mesi per
favoreggiamento sono Natale De Caro, Tommaso La Rosa e Giovanni Ottaviani. Sono stati
assolti Antonio Vernengo (come aveva chiesto il pm) e Fabio Chiovaro. Assoluzione anche per
tre commercianti: Salvatore Castelllo, Giovanni Scimone e Alessandro Buscemi. L'accusa è
stata sostenuta dai pm Maurizio De Lucia e Roberta Buzzolani.
Con la sentenza emessa dal collegio del tribunale, presieduto da Vittorio Alcamo, a latere
Lorenzo Chiaramonte e Salvatore Fausto Flaccovio, ha riconosciuto il diritto al risarcimento del
danno per le parti civili costituite, la Provincia regionale di Palermo e alcune associazioni che si
battono sul fronte dell'antiracket: si tratta di Addiopizzo, della Fai, la Federazione antiracket, di
Sos Impresa, Confcommercio e Confindustria Palermo. Tutte avranno una provvisionale
immediatamente esecutiva di 40 mila euro ciascuna. In maniera simbolica i giudici hanno
deciso pure che i commercianti condannati debbano risarcire solo Addiopizzo e Fai, che erano
parte civile contro di loro, pagando un risarcimento da 500 euro ciascuno; una cifra doppia,
mille euro a testa, dovrà essere versata anche in favore della Provincia.
Palermo, 30 gennaio 2009