http://www.ecoblog.it/post/7762/il-giornale-scrive-contro-la-ricerca-scientifica
venerdì 06 febbraio 2009 da pierluig

Francesco Cramer, autore dell’articolo, esordisce cercando di mettere in ridicolo l’utilizzo di protocolli standardizzati, elaborati dalla comunità scientifica internazionale e ampiamente adottati in tutto il mondo per il censimento delle popolazioni di lupo, arrivando a sfruttare i più sudici trucchetti della comicità spicciola. Ad esempio, sembra quasi di sentire una grassa risata di gruppo in sottofondo leggendo che:
il professore usa anche la tecnica dello snow-tracking, che in inglese fa più figo ma non è altro che l’individuazione delle tracce sulla neve, e dell’analisi degli escrementi che tuttavia, chissà perché, non è chiamata analysis dropping.
Più avanti nell’articolo una serie di altri ricercatori vengono irrisi incolpandoli di sprecare tempo e denaro per studiare api, lepri, pipistrelli… trascurando il fatto che i risultati di queste attività spesso vengono pubblicati su riviste scientifiche internazionali e contribuiscono ad aumentare la conoscenza che l’uomo ha del mondo in cui vive.
Inoltre l’autore sembra non sapere che le attività di monitoraggio e salvaguardia delle specie animali a rischio sono rese obbligatorie dalla legge dello Stato italiano che si è impegnato con l’Unione Europea e con tutta la comunità internazionale a contribuire alla conservazione della biodiversità sul suo territorio. A questo va aggiunta la manifestazione di grande chiusura culturale che, in passato, avrebbe potuto portare, ad esempio, a criticare Fleming per aver perso il suo tempo a studiare le muffe!
La pubblicazione di questo articolo ha giustamente provocato lo sdegno di numerose società scientifiche italiane. Alcune di esse, come la Associazione Teriologica Italiana, hanno preso ufficialmente posizione in merito stigmatizzando l’accaduto. Altre saranno probabilmente chiamate a farlo nei prossimi giorni, ma nel frattempo molti scienziati, conservazionisti e appassionati si sono mobilitati subissando di email di protesta la redazione de “il Giornale”.