mercoledì 13 maggio 2009

Vauro, il censurato che sorride

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Vauro è una persona estremamente umile e simpatica che di lavoro disegna le vignette, con le quali raffigura la politica dissacrandone le contraddizioni e mettendone a nudo i lati oscuri.
Con i suoi sferzanti schizzi di inchiostro davanti alle telecamere di Annozero, più taglienti di qualunque ossimoro scientifico, Vauro si è tirato addosso il plotone di servi mascherati da giornalisti infiltrati in tutti i media di regime. Televisivi e cartacei. Non a caso risulta essere refra gli ospiti più sgraditi, temuti e anche censurati della televisione italiana.

Assieme a Beatrice Borromeo, Vauro si è visto tagliare l’intervista rilasciata a Daria Bignardi per Rai 2, durante la presentazione del suo libro “Italia annozero” edito da Chiarelettere.
Quasi ogni giorno ci sono articoli di giornale che lo riguardano che rasentano la calunnia, nel tentativo fin troppo scontato di screditarne l’immagine, affinché un eventuale censura totale sia prontamente ringraziata da qualche ciambellano di turno alla Mario Giordano.

Nell’intervista che mi ha concesso a Marsala, in occasione del Festival del giornalismo d’inchiesta, Vauro rivela un’intima passione per il suo mestiere e un attaccamento ai valori che dovrebbero essere comuni a tutti i cittadini di una normale democrazia. Riesce a sorridere nonostante tutto. Nonostante l’Italia di berluscopoli.