lunedì 30 marzo 2009

Dai suini irlandesi ai polli toscani……quando verrà il momento dei grilli?

Fonte:

Sulla cronaca locale di Firenze, Prato e Pistoia sono comparsi il 19 marzo, in prima pagina, i preoccupanti risultati di diossine e PCB riscontrati su matrici biologiche (polli, uova, pesci ecc). Leggere questa notizia fa sentire me - e sono certa anche molti altri colleghi - come il “grillo parlante” del buon Collodi che ha un bel cantare, ma che tanto nessuno ascolta.

Per chi non lo sapesse le indagini di cui sopra sono state eseguite – su pressione dei comitati - dopo che il locale inceneritore aveva registrato sforamenti per diossine nel 2007 tanto che, per alcuni mesi, ne era stata disposta la chiusura.
A scorrere con attenzione la cronaca di questi anni appare chiaro che impianti di incenerimento sotto inchiesta o comunque problematici sono all’ordine del giorno nel nostro paese: da Massafra a Terni, da Pietrasanta a Montale, da Collefferro a Modugno.
Anche il “famoso” inceneritore di Brescia - dipinto come un gioiello - non esce certo assolto dalla vicenda che, alla fine del 2007, vide ben 18 aziende agricole dislocate in sua prossimità, con il latte fuori norma per i valori di diossine e PCB; i valori rientrarono nei limiti dopo che gli animali non furono più alimentati con i foraggi locali, evidentemente contaminati.
Appare inoltre davvero singolare che nel report dell’ASL relativa a questa ultima contaminazione (
www.ambientebrescia.it) sia stata eseguita una georeferenziazione delle aziende utilizzando una mappa antecedente la costruzione dell’ inceneritore: nessuno pensava che l’ inceneritore premiato come migliore fosse anche un inceneritore fantasma!
Inoltre pochi forse sanno che nel corso di una campagna di rilevamento di diossine e PCB condotta tra il 2 ed il 21 agosto 2007 nell’aria di Brescia sono stati rilevati valori di PCB estremamente elevati (1.0008, 76 - 8.723,90 pg/m3): nel periodo in esame le attività industriali erano ferme, ma non l’ impianto di incenerimento di rifiuti.

Che altro dire? Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e non c’è peggior cieco di chi non vuole vedere e neanche quanto riconosciuto dalla stessa UE sembra in grado di far cambiare idea a chi ritiene l’ incenerimento una soluzione.
I medici stanno facendo la loro parte: il 18 novembre scorso presso il salone comunale di Forlì cinque medici parlarono proprio delle diossine, ormai “simbolo” dell’ inquinamento del nostro tempo… neanche a farlo apposta dopo poche settimane scoppiò lo scandalo dei suini irlandesi alla diossina ed ora ci mancavano anche i polli toscani ai PCB!
“Lezioni apprese in ritardo da pericoli conosciuti in anticipo” 
questo il corposo documentodell’UE che annovera fra i tanti gli esempi il CVM, la talidomide, l’amianto…Quanti disastri puntualmente annunciati si sarebbero evitati se si fosse dato ascolto ai “grilli parlanti” del momento?
Chi ne risponderà quando – purtroppo- il tempo e la storia ci daranno ragione?

Patrizia Gentilini