fonte:
http://www.farmaciaannunziata.it/BlogWP/2008/11/facciamo-lipotesi/
Giovedì, Novembre 06th, 2008
Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al
potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole
rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non
vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in un alloggiamento
per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare
le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di
stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza;
in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata.
Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi
teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a
screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a
favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del
suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad
andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si
comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole,
perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si
danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro
figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A
“quelle” scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola
privilegiata. .
Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di
stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per
dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la
ricetta. Bisogna tenere d’occhio i cuochi di questa bassa cucina.
L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le scuole
di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci.
Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo
sulle scuole private. Non controllarne la serietà.
Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per
insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole
priva te denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private
denaro pubblico.
(in Scuola Democratica, 20 marzo 1950 - Pietro Calamandrei)