sabato 21 marzo 2009

Chi non vuole il fotovoltaico?

Fonte:



  La Terra è molto grande, ma noi ce la siamo mangiata quasi tutta. Non ci siamo limitati a vincere la battaglia per l'egemonia sulle altre specie, no... Come il peggiore dei barbari, abbiamo deciso di non fare prigionieri. Stiamo sterminando ogni forma di vita. A parte, certo, quelle che ci servono. Quelle confinate in piccole gabbiette di pochi centimetri, in attesa di essere macellate e di finire sugli scaffali dei supermercati.

  Abbiamo colonizzato ogni anfratto. Le isole selvagge e misteriose non esistono più. 
Robinson Crusoe oggi sarebbe ambientato nella casa del Grande Fratello. Tanto, in mezzo alle entità diversamente biologiche che la popolano, più solo di così non potrebbe sentirsi...  Se prima potevamo sfruttare, desertificare, inaridire territori remoti e desolati, oggi l'infezione umana si è talmente estesa da costringerci a contaminare perfino il metro quadro di giardino dove i nostri figli sono confinati a giocare. Trivelliamo, estraiamo, inquiniamo e inaliamo. E ora vorremmo anche irradiare. Il bel paese diventerà presto la sala radiologia del laboratorio di analisi Berlusconi. Non ci sarà più bisogno di farsi una lastra ai polmoni. Macchè! Basterà un autoscatto con la webcam dopo la prima dispersione di materiale fissile da una delle quattro centrali EPR all'amatriciana.


    Cosa sono quelle facce scure? Non temete! Con una parte dei fondi 
CIP6, almeno quel che ne resta dopo avere ingrassato i camini degli inceneritori - onanoparticellizzatori - ci finanziamo qualche pala eolica, o un impianto geotermico, o... un tetto fotovoltaico. Tanto c'è il Conto Energia, ...o no?

  
No. Sentite questa bella storia di ordinaria italianità che arriva dalla provincia di Potenza.

 "
Mi chiamo Antonio Caputo,residente a Genzano di Lucania (PZ).  Le scrivo dopo aver visionato il suo video con il Presidente di Greenpeace, e mi rivolgo a lei per raccontarle cosa succede ad un cittadino italiano, nel momento in cui decide di installare un impianto fotovoltaico.(contoenergia). Io ormai ho perso qualsiasi fiducia in tutto, ma le racconto in breve la storia.  Ho deciso di realizzare un impianto fotovoltaico. Ho inviato a Enel Energia l'ultimazione dei  lavori in un plico contenente i documenti richiesti, prima con Raccomandata A/R l'11 settembre 2008 e successivamente, dopo richiesta telefonica ad integrazione, tramite una nuova raccomandata A/R il 29 novembre. Tale documentazione, come richiesto, è stata inviata all'indirizzo Enel Energia - Gestione fonti rinnovabili, casella postale 8080 85100 Potenza.  A decorrere da quest'ultima data, l'mpresa distributrice aveva l'obbligo di allacciare l'impianto alla rete elettrica entro 30 gg lavorativi. Invece niente. Il 6 febbraio ho inviato un fax di reclamo al numero 800046311 diEnel Energia e, per conoscenza, all'AEEG, al n. 0265565230.  Ad oggi, 20 marzo, nessun incaricato è venuto a terminare l'allacciamento alla rete del mio impianto fotovoltaico. Per concludere, io sono solo un operaio della fiat di Melfi (Pz). Sono in cassa integrazione, e vivo una situazione veramente insopportabile. Sono arrivato alla conclusione che ci stanno togliendo giorno per giorno ogni dignità. Sto pagando le rate del'impianto senza percepire il contributo che la legge mi garantiva.  Le chiedo scusa per questa lettera ma non so proprio a chi rivolgermi, e non posso andare da un avvocato perchè non me lo posso permettere. Ero contento di fare questa scelta, poichè nel mio piccolo davo un contributo all'ambiente, e poi aveva anche un significato educativo per mia figlia, che a 8 anni sapeva già che con l'installazione di questi "specchi", come li chiama lei, non avremmo più inquinato.    Cosa posso dire, Sig.Messora, noi ce la mettiamo tutta, abbiamo la volontà per cambiare ma c'è qualcuno che non vuole, e sono sempre più convinto che tutto questo sia stato fatto appositamente per scoraggiare le altre persone dall'installare un impianto fotovoltaico.  Spero che lei con il suo blog possa fare qualcosa perchè non so proprio a chi rivolgermi.  Con stima, Antonio Caputo."