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Gli italiani si uniscono nel cordoglio per i molti morti a causa del terremoto in Abruzzo. Il governo vuole evitare che la coesione venga rovinata da indagini giudiziarie e giornalismo critico. In poche settimane la popolarità di Berlusconi è salita di 4 punti percentuali.
Dal terremoto in Abruzzo del 6 aprile, il presidente del consiglio italiano Silvio Berlusconi ha visitato la zona ben sette volte, e venerdì è fissata una riunione ministeriale del governo nel capoluogo della regione, L’Aquila. Durante la cerimonia dei funerali ufficiali, Berlusconi ha versato copiose lacrime, e lunedì mattina si sono potuti leggere gli ultimi sondaggi di opinione dell’istituto IPR-Marketing: in un mese, la fiducia nel governo è salita di quattro punti.
In reazione alla catastrofe naturale, il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha invitato gli italiani a fare un esame di coscienza: ”Molti disprezzano le regole” ha detto il presidente riferendosi alle molte violazioni dei regolamenti edilizi, che hanno contribuito alla morte di 297 persone nel terremoto in Abruzzo. Il pubblico ministero dell’Aquila ha avviato un’indagine per poter individuare le responsabilità della tragedia che ha unito l’Italia nelle ultime due settimane. Ma Berlusconi preferisce guardare avanti ed ha così chiuso la discussione in questo modo:
”Mio padre disse: ’Se un uomo è nato con la tendenza a fare del male agli altri, ci sono tre scelte possibili: si può diventare criminale, pubblico ministero o dentista’. I dentisti si sono emancipati, ed oggi si può avere l’anestesia”, ha detto il primo ministro aggiungendo anche: ”I giornali non devono fare un’indagine dietro l’altra, adesso bisogna ricostruire”.
Il governo promette che la ricostruzione delle città distrutte sarà completata in tempi record: prima della fine dell’estate, le case saranno in piedi. Diversi osservatori avvertono però che la ricostruzione forzata comporta un aumento del rischio che la mafia vi si voglia arricchire. Lo scrittore Roberto Saviano ricorda che è stato proprio questo il caso del grande terremoto dell’Irpinia del 1980, in cui 2735 persone persero la vita. ”Ciò che per la popolazione abruzzese è una tragedia, può per altri essere una possibilità, un’inesauribile miniera d’oro, il paradiso del profitto”.
CEMENTO
Negli ultimi mesi, la crisi economica tra l’altro ha intaccato la popolarità del governo. La strategia anti-crisi di Berlusconi si basa essenzialmente sulla stimolazione dell’industria edile. Prima del terremoto erano appena stati stanziati 1,3 miliardi di euro per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina, che unirà la Sicilia alla penisola italiana. Anche se il ponte dovrebbe essere costruito in un luogo in cui 100 anni fa un terremoto costò la vita a 80.000 persone, Berlusconi insiste sul progetto. Il governo vuole inoltre restringere a 30 giorni il diritto di obiezione delle autorità in relazione alle nuove costruzioni. L’opposizione ha sottolineato che l’intervento comporterà che l’Italia verrà sommersa dal cemento, ma in seguito al terremoto il governo adesso accelera l’implementazione.
Uno degli aspetti dolorosi del terremoto in Abruzzo è stato che molti edifici rinascimentali sono rimasti in piedi, mentre edifici moderni come l’ospedale, l’università e la prefettura dell’Aquila si sono sbriciolati come pasta frolla. Ma Berlusconi non ammette riflessioni sulle cause della catastrofe:
”Non voglio vedere senzatetto in strada o gente nei container. È in gioco l’immagine dell’Italia. Voglio una rapida ricognizione degli edifici danneggiati, in modo che i senzatetto possano rientrare a casa. Le tendopoli dovranno sparire alla svelta, e la ricostruzione dovrà cominciare rapidamente.”
CENSURA
Sebbene le infrazioni alla regolamentazione edilizia ed alle misure di controllo siano probabilmente costate la vita a molte persone, il dibattito che ne è seguito si è concentrato su un paio di vignette satiriche. Nel programma televisivo Annozero, il vignettista Vauro Senesi ha ironizzato sul modo di Berlusconi di gestire la catastrofe ed è stato così sospeso dal programma da parte della direzione della TV pubblica RAI, sulla base del fatto che con le sue vignette avrebbe ”scherzato sulla pelle dei morti dell’Abruzzo”. In un’intervista sul quotidiano Il Manifesto, lo scrittore Antonio Tabucchi invita i giornalisti italiani a ribellarsi nei confronti del controllo politico:
”L’associazione dei giornalisti italiani dovrebbe immediatamente chiedere un incontro con la Commissione Europea. La Commissione esiste proprio per occuparsi di questo tipo di cose, e si potrebbero portare testimoni e la registrazione del programma. In questo modo la direzione della RAI avrebbe l’opportunità di spiegare perché in Italia c’è la censura. La Commissione Europea dal canto suo avrebbe finalmente l’occasione di pronunciarsi su qualcosa di importante”, dice Tabucchi.
Se si facesse un sit-in davanti alla RAI, invitando le stazioni televisive straniere, forse le cose comincerebbero ad ottenere un po’ di attenzione al di fuori della piccola ed egocentrica Italia, e così l’Europa comincerebbe forse a preoccuparsi sul serio della situazione”, aggiunge.
Un mese fa, il ministero di stato italiano ha cominciato a correggere le notizie dei giornali esteri che il governo trova offensive. Per esempio, il giornale britannico Times ironizzava recentemente sui consigli di Berlusconi alle vittime del terremoto, ovvero che ”dovrebbero trascorrere la Pasqua al mare”. Ciò ha provocato proteste ufficiali all’ambasciata britannica.
”Se il giornalista del quotidiano britannico fosse stato sul posto, avrebbe potuto notare la reazione positiva degli sfollati alle parole consolatrici di Berlusconi, pronunciate in modo scherzoso per convincere le famiglie ad abbandonare le tende e spostarsi in uno degli hotel della costa che sono a disposizione”.